Economia circolare: cos’è e come la applichiamo
L’industria dell’abbigliamento necessita di un cambiamento, e a parlare sono i numeri: 98 milioni di tonnellate all’anno di risorse non rinnovabili, 93 milioni di metri cubi d’acqua, 1.2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e 500 mila tonnellate di fibre di microplastica riversate negli oceani.
Adottare un modello di economia circolare è l’unica soluzione per salvare il settore tessile, un cambiamento sistemico che richiede tempo, impegno e volontà. Ma che cos’è l’economia circolare?
All’interno di un’economia circolare, i vantaggi sono tutti a favore dell’ambiente: riduzione significativa delle emissioni di gas serra, dello spreco d’acqua e di risorse primarie, delle fuoriuscite di materiali inquinanti e aumento della produttività del suolo.
Economia lineare e circolare: le differenze
Fino a qualche anno fa, l’economia funzionava con un modello definito lineare: produzione, consumo e smaltimento, ogni prodotto inesorabilmente destinato ad arrivare al fine vita. La transizione contemporanea verso un’economia di tipo circolare ha spostato l’attenzione sui concetti moderni del riutilizzo e del riciclo di materiali e prodotti già esistenti.
La più grande differenza tra l’economia lineare e circolare, dunque, è che ciò che prima si considerava un rifiuto, ora può essere trasformato in una risorsa. In questo modo, si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo alla riduzione dei rifiuti.
L’economia lineare, che fa affidamento unicamente sullo sfruttamento delle risorse, non è più un’opzione praticabile. La buona notizia è che ci sono aziende, come Carvico e Jersey Lomellina, che hanno già cominciato ad adottare questo tipo di produzione, posizionando l’Italia tra i leader in Europa per l’indice di sviluppo di economia circolare.
Economia circolare nel settore tessile, l’impegno di Carvico
Economia circolare e sviluppo sostenibile per aziende come Carvico e Jersey Lomellina, eccellenze tessili italiane, vanno di pari passo. Green Company, questo è il nome che hanno dato al loro impegno concreto nei confronti della natura: salvaguardare il nostro ambiente non è più una scelta, ma un vero e proprio dovere per le imprese che sono socialmente consapevoli e responsabili.
L’applicazione dell’economia circolare nel tessile si può riassumere in 4 punti fondamentali:
- affinare i processi produttivi introducendo l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, così da monitorare, ridurre, abbattere gli sprechi ed eliminare il maggior numero di residui inquinanti, certificando con dati trasparenti i risultati ambientali ottenuti;
- dimostrare un concreto interesse nella ricerca e nell’utilizzo di nuove materie prime ecosostenibili aprendo la strada all’introduzione di filati riciclati;
- creare tessuti ecosostenibili con l’obiettivo di promuovere una moda che rispetti i diritti della natura;
- sostenere importanti progetti internazionali volti alla salvaguardia dell’ambiente.
Sono stati necessari anni di studi, di analisi, di modifiche e aggiornamenti costanti ma oggigiorno gli impianti produttivi di Carvico e Jersey Lomellina sono davvero un esempio virtuoso di imprenditoria ecologica intelligente e di successo, un contributo eccellente di economia circolare nella moda. Tante le azioni concrete attuate in azienda ogni giorno:
- ottimizzazione dell’uso di acqua e prodotti chimici;
- utilizzo di energia autoprodotta e derivante esclusivamente da fonti rinnovabili;
- recupero dell’energia termica generata dagli impianti di produzione;
- riduzione dei rifiuti.
Economia circolare e settore tessile: scopriamo, dunque, la filiera di produzione di Carvico e Jersey Lomellina e il loro impegno ecosostenibile, con un focus su ciclo dell’acqua, cogenerazione di energia elettrica e recupero del calore.
Ciclo dell’acqua ed economia circolare
L’83% dell’acqua utilizzata nei processi produttivi di Carvico e Jersey Lomellina è acqua di recupero.
Il ciclo dell’acqua prevede che l’acqua in ingresso, prelevata dai pozzi, venga utilizzata per ben quattro cicli di produzione e, poi, raccolta nell’impianto di omogeneizzazione interno che compie una gestione sostenibile dell’acqua attraverso un trattamento di equalizzazione chimico fisico e biologico, prima che questa confluisca al depuratore consortile.
In questo modo, Carvico e Jersey Lomellina possono garantire 587.897 m³ di acqua recuperata e riutilizzata in un anno, pari al fabbisogno di 9160 persone.
Autoproduzione di energia elettrica
Carvico e Jersey Lomellina, in produzione, utilizzano solo energia derivante da fonti rinnovabili. Inoltre, le migliorie apportate agli impianti di tessitura hanno determinato un ulteriore abbattimento dei consumi energetici, per un totale di 2.579.972 kwh di energia risparmiati dal 2012 ad oggi, l’equivalente di energia elettrica pro capite consumata in un anno da 3811 persone.
Grazie all’installazione di un innovativo impianto di cogenerazione, Carvico e Jersey Lomellina, già nel lontano 2013, hanno raggiunto un obiettivo, quello dell’autoproduzione di energia elettrica attraverso l’utilizzo di gas metano, il combustibile fossile più pulito.
Tra i numeri virtuosi del 2020, si aggiungono anche 8.500.000 kwh di energia elettrica autoprodotta in un anno, l’equivalente necessario per illuminare 12 Tour Eiffel!
In virtù dello sfruttamento di calore prodotto durante le fasi di lavorazione dei tessuti, anche l’energia termica, generata dagli impianti produttivi, viene riutilizzata per il riscaldamento di alcune aree aziendali, risparmiando così 907.245 Sm3 di metano solo nel corso del 2020.
Economia circolare: i numeri di Carvico e Jersey Lomellina
Carvico e Jersey Lomellina seguono un’economia circolare orientata alla sostenibilità, attraverso un impegno quotidiano e di successo. I numeri parlano da soli:
- emissioni in atmosfera 10 volte inferiori ai limiti previsti dalla legge;
- 44,7% di CO² in meno immessa nell’atmosfera per ogni kg di tessuto rispetto al 2002;
- 1.792.000 kg di CO² NON emessi in atmosfera, quello che una Fiat 500 avrebbe diffuso per fare 508 volte il giro della Terra;
- il 99% dei rifiuti prodotti viene riciclato e riutilizzato negli impianti di recupero, evitando così di mandare in discarica oltre 160 camion per la raccolta dei rifiuti.
È così che, attraverso tante azioni concrete e continuative, Carvico e Jersey Lomellina sono fiere di prendersi quella che hanno definito una Green Responsability: tutti siamo responsabili e tutti siamo coinvolti. Se è vero che non possiamo tornare indietro nel tempo, possiamo però impegnarci nel presente per salvare il nostro futuro. E questo è il momento giusto per agire: adesso.
Fai anche tu la tua parte e scegli il meglio per i tuoi tessuti. Rivolgiti a Carvico e Jersey Lomellina, due aziende bergamasche che sin dalla loro nascita si sono impegnate fortemente nella realizzazione di siti produttivi all’avanguardia e a ridotto impatto ambientale, sviluppando modelli di produzione sempre più responsabili.
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